… Avere l'essenziale nel cuore. Quando abbiamo l'essenziale dentro di noi, non sentiamo più bisogno di niente …
Francois Xavier Nguyen van Thuan
Ancora una volta "chiamati ..."
Leggendo questo invito qualcuno di voi potrà pensare "ecco, un altro impegno, un'altra cosa in più da fare" o cose simili. Forse c'è del vero tuttavia spero proprio che i più accolgano l'Uscita del Mandato" come una opportunità, l'unica del genere durante l'anno, pensata per ri-caricarsi non solo delle responsabilità derivanti da un Mandato associativo, ma anche di motivazioni e forza che speriamo possano venire dalle proposte che vi faremo in Uscita.
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Buona strada,Forse non erano tutti, ma di certo erano tanti i rovers e le scolte d’Abruzzo presenti domenica 11 gennaio al Santuario di San Gabriele. In bocca ancora il sapore dell’ultimo panettone della befana e nello zaino il sacco a pelo della route invernale … ma non c’è tempo da perdere: il futuro li aspetta! Agosto, con la sua Route Regionale è già alle porte ed il lancio dell’evento è stato solo un assaggio di quello che sarà vivere un’intera esperienza di strada e di confronto con tanti fratelli e sorelle scout.
Sapete cosa indica la freccia rossa nell'immagine? Qualcosa di simile al tesoro alla fine dell'arcobaleno.
Eravamo in route a Roma pochi giorni fa con il noviziato, cercavamo un'occasione per renderci un po' utili ed un sacerdote della città ci ha suggerito di bussare a quella porticina verde sulle mura del Vaticano: le suore Missionarie della Carità, quelle di Madre Teresa per intenderci.
Noi sei, più altri volontari, ai comandi di Sister Mary che ci faceva rimbalzare da una parte all'altra della piccola cucina tenendoci sempre all'opera, chiamandoci in quattro lingue nella stessa frase, "adesso please lava le pentòle!". "Preghiamo!", con la sua erre che lascia intendere le sue origini francesi: voi avete mai recitato il rosario sbucciando la frutta, scolando la pasta (mooolta pasta), tagliando carote, preparando 120 panini o girando il sugo? Noi adesso possiamo dire di sì, anche se la vera preghiera che abbiamo visto è la loro intera, sorridente, vita dedicata ai poveri. Un'esperienza così inaspettatamente intensa che lascia il segno nel cuore di ciascuno.
Di seguito un po' di informazioni su ciò che fanno le suore e come dar loro una mano...
Così scriveva la giovane Sara, fra le righe di una delle sue poesie. Sara Biancone ci ha lasciato; la sua giovane vita, caduta sul selciato, è terminata in ospedale. Ieri, 26 dicembre, si sono svolti i funerali presso la Chiesa di San Giovanni ad Avezzano; intorno ai familiari si sono stretti tutti i ricordi di Sara: le amiche, la scuola, i professori, il gruppo scout: scene che non vorremmo vedere mai.
Alfredo, suo ex capo branco, ci dice di lei: Sara frequentava la terza media presso l’istituto Corradini di Avezzano, era una guida della squadriglia Cervi. Era entrata in Agesci dall’età di otto anni ed era innamorata della natura e delle stelle. Sognatrice entusiasta, più volte aveva chiesto ai capi reparto di prendere la specialità di Alpinista. Legatissima alla sorellina, lascia la mamma Donatella e il papà Luciano, sempre disposto ad assistere il reparto con i suoi mezzi di lavoro per trasportare il materiale nei vari campi estivi.
Federica racconta che Sara è stata la sua prima amica negli scout e a lei dedicò questa poesia:
L’Amico
l’amico è aria di montagna
da respirare a pieni polmoni.
Ma piano
Molto piano
Per sentirne tutta l’essenza.
L’amico è acqua di fonte
Da bere ad occhi chiusi,
ma non avidamente
così che piano
molto piano
la dolcissima frescura ti rimanga in gola.
L’amico è fuoco
Da goderne il calore
In una notte fredda
E piano Molto piano
Ti scaldi a poco a poco e,
chiudendo gli occhi guardi ancora la luce.
L’amico è terra salda
Su cui sdraiarti in silenzio
E piano
molto piano addormentarti senza paura di cadere.
Il suo animo gentile e sensibile la portò a scrivere una poesia dedicata ai “bambini mai nati”, un argomento difficile che lei ha affrontato con disinvoltura.
Con questa poesia vinse il “Premio di poesia Poeti-amo” riservato ai ragazzi delle scuole medie di Avezzano. Ve la riportiamo perché nelle sue strofe si legge anche quella che è stata la sua disgrazia.
Sarebbe stato bello se…
di Sara Biancone
Sarebbe stato bello se fossi nato,
se ti fossi ritrovato
a giocare in un prato.
Sarebbe stato bello se ti avessero colto,
come un piccolo fiore
da custodire e amare molto
Sarebbe stato bello se dal silenzio fermo ti avessero tolto,
la dove si udiva
solo il flebile battito del cuore,
la dove la morte è un piccolo fiore.
Sarebbe stato bello se avessi visto la luce,
ma nessuno ti ha ascoltato,
ti hanno rubato anche la paura
di avere una vita futura.
Resta il vuoto che lasci tra i fili d’erba spezzati,
rimane il dolore di cose che ignori
a rattristare di più i nostri cuori.
Così scriveva la giovane Sara, fra le righe di una delle sue poesie.
Sara Biancone ci ha lasciato; la sua giovane vita, caduta sul selciato, è terminata in ospedale. Ieri, 26 dicembre, si sono svolti i funerali presso la Chiesa di San Giovanni ad Avezzano; intorno ai familiari si sono stretti tutti i ricordi di Sara: le amiche, la scuola, i professori, il gruppo scout: sceme che non vorremmo vedere mai.
Alfredo, suo ex capo branco, ci dice di lei: Sara frequentava la terza media presso l’istituto Corradini di Avezzano, era una guida della squadriglia Cervi del reparto Avezzano 2.
Era entrata in Agesci all’età di otto anni ed era innamorata della natura e delle stelle.
Sognatrice entusiasta, più volte aveva chiesto ai capi reparto di prendere la specialità di Alpinista. Legatissima alla sorellina, lascia la mamma Donatella e il papà Luciano, sempre disposto ad assistere il reparto con i suoi mezzi di lavoro per trasportare il materiale nei vari campi estivi.