Casotto blu


Il traguardo

WEBINAR: Martedì 16 giugno ore 21:00

Incontro sul TRAGUARDO con LUIGI GILENO – psicologo, psicoterapeuta


Intervista raccontata: Domenica 21 giugno ore 21:00

Diretta youtube sul canale @agesciabruzzo con GIUSEPPE FINOCCHIETTI – capo scout AGESCI, già Capo Scout d’Italia e già Akela d’Italia.


La determinazione

WEBINAR: Martedì 9 giugno ore 21:00

Incontro sulla DETERMINAZIONE con don MASSIMO DI LULLO – sacerdote della diocesi di Pescara Penne, missionario in Albania

L’incontro è comunque disponibile su youtube.

Oscar Romero
“Un edificio è in fiamme e lo stai guardando bruciare, in piedi e chiedendoti se tutti sono al sicuro. Poi qualcuno ti dice che tua madre e tua sorella sono dentro quell’edificio. Il tuo atteggiamento cambia completamente. Sei frenetico: tua madre e tua sorella stanno bruciando e tu faresti qualsiasi cosa per salvarli anche a costo di diventare carbonizzato. Questo è ciò che significa essere veramente impegnati. Se guardiamo alla povertà dall’esterno, come se guardassimo a un incendio, non è quello di optare per i poveri, non importa quanto possiamo essere preoccupati. Dovremmo entrare come se nostra madre e nostra sorella stessero bruciando. In effetti è Cristo che è lì, affamato e sofferente.”
(San Oscar Romero).

Intervista raccontata: Giovedì 11 giugno ore 21:00

Diretta youtube sul canale @agesciabruzzo con ROBERTO BOLLETTINI – capo scout, già IaB RS ed Incaricato FOCA regione Abruzzo.


La noia

WEBINAR: Martedì 2 giugno ore 21:00

Incontro sulla NOIA con MARIELLA DI BRIGIDA – Insegnante di lettere nella scuola superiore


Intervista raccontata: Giovedì 4 giugno ore 21:00

Diretta youtube sul canale @agesciabruzzo con don PIERLUIGI PISTONE – capo scout AGESCI, parroco di Collecorvino (PE), direttore della pastorale familiare diocesana della diocesi di Pescara Penne


La paura

WEBINAR: Martedì 26 maggio 2020

Incontro con ILARIA CAROSI psicologa e psicoterapeuta

 


Intervista raccontata: Giovedì 28 maggio 2020 sul nostro canale youtube

Incontro con Ruggero Mariani Capo scout AGESCI, Incaricato regionale alla formazione capi, Capo formatore

 


La Progettazione

WEBINAR: Martedì 19 maggio ore 21:00

Incontro con BRUNA SCARANO (Architetto – Insegnante di Costruzioni presso un Istituto di Istruzione Superiore)


INTERVISTA RACCONTATA: Giovedì 21 maggio ore 21:00

Incontro con GERMANA ACETO (Capo scout in AGESCI, Incaricata Nazionale all’Organizzazione)


L’Avventura

Martedì 12 maggio ore 21:00

Incontro con ALESSANDRO PERETTI (Capo Scout AGESCI, Capogruppo del PENNE 1, Formatore di CFT, Formatore di campi per Capigruppo)


Riflessione di Fabio del gruppo di Giulianova:

Vorrei provare a proporre una riflessione su questo tempo che stiamo vivendo e sui modi in cui lo stiamo attraversando, anche alla luce delle interessantissime riflessioni che stiamo facendo insieme in questi giorni tramite web. Stiamo approfondendo giustamente alcuni aspetti del metodo, ci stiamo interrogando su come, anche in questo tempo, possiamo portare avanti la nostra proposta scout. Questo è un bene, perché ci aiuta a tenere viva la nostra vocazione di educatori, a non mettere da parte l’attenzione ai nostri ragazzi,, cosa che credo in ciascun capo sia rimasta viva fin  dai primi giorni della quarantena. Vorrei però fare un passaggio in più che mi sembra mancare in questa riflessione: lo scautismo non è la vita, è un gioco. “È un gioco pieno di allegria” diceva BP, in cui capi e ragazzi crescono insieme. “Lo Scoutismo è palestra per l’allenamento alle virtù difficili” ci ha detto (ormai 40 anni fa) Giovanni Paolo II coniando una delle definizioni per me più belle del nostro movimento. Lo scautismo è una palestra di vita. La mia impressione allora è che oggi il nostro lavoro educativo ci racconta la necessità di una verifica reale, vera, leale del lavoro che abbiamo fatto fino al febbraio 2020. Mi sembra che nostri ragazzi, dai lupetti ai rover, in questo tempo abbiano l’occasione di vivere realmente l’autonomia, di sperimentare concretamente l’avventura così come Alessandro ce l’ha presentata nel webinar che abbiamo vissuto insieme. Penso che questo aspetto un po’ ci sfugga: pensare a come dobbiamo far vivere in autonomia e l’avventura oggi ai nostri ragazzi ci fa perdere di vista il fatto che probabilmente loro oggi stanno vivendo, nella concretezza più spietata della loro vita, l’autonomia e l’avventura. Io guardo mia figlia Maria Carola, quarta elementare, lupetta di secondo anno: non sono un fan della scuola distanza, ci vedo tante cose che mi preoccupano, però mi pare di riconoscere che mia figlia è posta davanti e delle responsabilità, che poi si gioca male magari, però la portano per esempio a caricare lei i compiti della sorella sul registro elettronico a organizzarsi col tablet per farlo, per scannerizzare i documenti, e questo è secondo me il suo spazio di autonomia possibile, reale che questo tempo gli sta regalando. Pensiamo ai ragazzi del reparto e del clan: in questo tempo autonomia significa anche giocare realmente, lealmente rispetto a quello che posso fare per la scuola (se posso imparare davvero, studiare davvero, approfondire davvero quello che sto facendo, oppure mettere, un po’ come in un gioco, le caselle al posto giusto per far ridare i conti alla fine). Non è quindi oggi una verifica per un capo reparto, per un capo clan, nella relazione personale con i ragazzi, andare a verificare appunto come i nostri ragazzi stanno giocando quella autonomia a cui  li abbiamo indirizzati per anni? Non è forse questo un tempo in cui ci dobbiamo fermare e drammaticamente, inesorabilmente lasciare che quello che abbiamo fatto venga messo a verifica? Che venga tirata una linea e vengano fatte le somme di ciò che abbiamo regalato in questi anni a ciascuno di loro? Se la stanno giocando bene l’autonomia a cui noi abbiamo educati? La stanno vivendo bene l’avventura che c’è in questo tempo? Ad Ventura, ci diceva Alessandro, le cose che accadranno … cosa accadrà non lo sappiamo davvero e stiamo vivendo un’avventura oggi. Vera. Pensate i nostri adolescenti che avventura vivono rispetto alle loro relazioni di amicizia, le loro relazioni affettive con la ragazza (con cui magari stavano insieme da Natale). Come se la stanno giocando, come la stanno costruendo, cosa si aspettano dalla vita che verrà … ma non è forse questa un’avventura reale? Senza filtri e reti di protezione? A me mi fa venire i brividi pensare che i nostri ragazzi se la giocheranno tanto bene, quanto noi siamo stati capaci di fargli vivere l’avventura nella palestra dello scautismo fino a gennaio di quest’anno. È questo a mio avviso il senso profondo di quando ci diciamo che ci dobbiamo fermare a riflettere, che non dobbiamo scimmiottare le attività, che non dobbiamo fare surrogati: oggi non ha senso, o quantomeno non ha lo stesso senso di prima, ma non ha senso perché c’è qualcosa di molto più reale, drammaticamente reale, che sta mettendo in gioco le vite dei nostri ragazzi. Ha senso invece (come ci diciamo, ma non facciamo) fermarsi e verificare.  Fermarsi significa anche non “perdere tempo” a inventarsi nuovi modi per far vivere cose che ora non servono nel gioco perché ci sono davvero nella vita, ma invece donare tempo alla relazione fraterna, del fratello maggiore, che accompagna, nella realtà della quotidianità. Ora è il tempo, secondo me, della verifica, della riflessione su quello che siamo profondamente come associazione. Tornerà un tempo in cui ci rimetteremo le uniformi, i fazzolettoni e ricominceremo a fare attività, e sarà bellissimo, ma ora è tempo di attenzioni diverse, che ci chiamano alla riflessione e al cambiamento. Relazione e verifica. Mi fanno un po’ sorridere, devo ammetterlo, quei capi che sono preoccupati di non ritrovare i nostri ragazzi quando ricominceremo. È una verifica vera anche questa, inesorabile, drammatica: se alla fine di questo tempo non ritroveremo i nostri ragazzi, dovremo riflettere intensamente sul nostro lavoro e sul nostro servizio, sulla nostra competenza educativa e sulla qualità delle nostre relazioni. Non solo i ragazzi sono stati tuffati nella realtà, ma anche noi con loro. Verificare è verum facere, fare le cose vere, renderle vere. E sarà bello farlo e farlo insieme, con lealtà, con semplicità, con serena disponibilità al cambiamento. Fermiamoci davvero allora, diamo spazio al silenzio, alla verifica, alla relazione. Immaginiamo i nostri ragazzi partiti per un lungo hike, messi alla prova: non vorremo stare lì a messaggiarli su Wa ogni mezz’ora per vedere se tutto va bene, se hanno trovato da dormire, per fare insieme a loro la preghiera della sera. Lasciamoli vivere la realtà della loro vita con gli strumenti che fino ad oggi gli abbiamo consegnato e approfittiamo per preparare loro, quando ci incontreremo di nuovo, un gioco ancora più bello.
E come diceva qualcuno…che Dio ci aiuti in questo!

Fabio

 


Giovedì 14 maggio

Intervista raccontata con ROSSELLA GIGANTE (Incaricata regionale alla formazione capi, Capogruppo del Pescara 6, Capocampo di campi di formazione associativa)

C’è stato qualche problema di connessione con la nostra ospite: ce ne scusiamo. E’ stato comunque un bell’incontro.

Abbiamo concluso la chiacchierata con Rossella proponendo un approfondimento che offre ulteriori spunti. Buona visione

 


L’Autonomia

Martedì 05 maggio ore 21.00

Incontro con NADIA DIODATI (Capo Scout AGESCI, Responsabile della Zona di Teramo, Insegnante di Storia e Filosofia nella Scuola Superiore)


I vostri contributi:

  • da Giuseppe Finocchietti: “In questo tempo, verrebbe da domandarsi il perché di tanto male; chi è che ci vuole così male, perché tanta sofferenza per noi che, peraltro, amiamo considerarci appartenenti al primo mondo ?
    La risposta non la può sfuggire nessuno, tanto meno noi che abbiamo pronunciato una Promessa  e ci siamo impegnati ad osservare una Legge, scritta tutta in positivo, senza neppure una negazione.  Ma se la scienza o la politica si cimentano nel  “come uscire dall’emergenza”,
    noi oggi – da scout – dovremmo considerare che il come non è ancora il perché.  Ecco allora che il sentirsi più o meno testimoni della Parola
    del Signore ci riporta oggi più che mai al confronto di quella casa costruita sulla roccia, rispetto all’altra posta sulla sabbia.  Un
    anziano A.E. scout ci spiega che “Dimorare” nella Sua Parola, significa abitarla abitualmente: “chi ascolta la mia Parola e la pratica, avrà la libertà perché sarà nella verità”. Considerare il  “perché”, certo non trascurando il “come”, significa disporsi a vivere questo tempo in modo che ci porti verso un’umanità più cosciente, più sapiente, più umana, semplicemente perché siamo stati capaci di ascoltare.”

Giovedì 07 maggio ore 21:00

L’INTERVISTA RACCONTATA

Diretta Youtube sul canale Agesci Abruzzo

Intervista con DON FRANCO D’ANGELO (Parroco di Castelli, già A.E. Regionale AGESCI, A.E. nei Campi di Formazione AGESCI).

 


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