E voi, ragazzi dell’avventura, questo lo sapete bene

Cari esploratori e care guide,

ecco arrivato, come tutti gli anni, il 23 Aprile. San Giorgio.

Quanti di voi hanno aspettato ogni anno questo periodo? Quei tre giorni ricchi di avventura che, in mezzo ad una primavera fatta di città, offrivano un’aria nuova. Quante volte, ogni anno, avete perso un po’ la voglia di preparare lo zaino, perché forse in quei giorni di vacanza senza scuola avreste voluto stare a casa davanti la tv finalmente fino a tardi, oppure uscire tutti i pomeriggi per le vie del centro. Poi, però, quando arrivava il giorno di partire, lo zaino era improvvisamente più leggero, svuotato di tutte le indecisioni e pronto per essere riempito di nuove emozioni.

E voi, esploratori e guide che ancora non conoscete il profumo del fuoco, quanta ansia mista ad eccitazione si faceva largo nel vostro corpo al solo pensiero delle vostre prime notti in tenda? Della vostra prima e vera avventura. Vi facevate forza in questi mesi sui racconti dei vostri compagni più grandi, a volte spaventandovi e a volte in trepidante attesa. Finalmente sarebbe arrivato anche il vostro momento. Quante volte avrete pensato a cosa mettere nel vostro zaino, ma soprattutto sareste stati pronti ad abbandonare tutta la tecnologia che fino ad oggi era il vostro miglior passatempo? Sareste stati in grado di montare una tenda, o almeno saper dare una mano a quel caposquadriglia che pretende tanto e che non vorreste mai fare arrabbiare? Sareste stati capaci di non sentire la vostra famiglia per più di 24 ore e di farvi cullare la sera dall’abbraccio della sola natura? Sareste stati capaci di confidarvi in tenda, e qualcuno sarebbe stato capace di capirvi? Sappiamo bene che questi erano i vostri pensieri, e sappiamo altrettanto bene che al ritorno, a casa, avreste raccontato ai vostri genitori di aver vissuto un’avventura ancor meglio di come la immaginavate e con gli occhi pieni di gioia.

E voi, esploratori e guide dell’ultimo anno, grandi abbastanza da saper accendere un fuoco in pochi minuti, ma mai troppo davanti la notte ricca di stelle di cui ancora non conoscete tutti i segreti, quanto avete aspettato questi vostri ultimi tre giorni di San Giorgio? Quanto vi siete spesi per organizzare al meglio la vita della vostra squadriglia, quanto avete sognato le notti in tenda in cui avreste dovuto calmare le paure dei nuovi arrivati, sapendo bene quanto anche a voi spaventava la vostra prima notte in tenda, quando non riuscivate a chiudere occhio per ogni singolo rumore ed anche un fruscio di foglie vi faceva pensare a chissà quali animali pericolosi lì fuori. Ora, invece, le vostre orecchie sono abituate ai suoni della natura, al buio della notte e al calore di un sacco a pelo. Quanto tempo è già passato, ci avreste mai pensato?

E voi, esploratori e guide che avete dalla vostra un paio di esperienze e ancora tanto sentiero davanti, quanta voglia di divertimento avete messo da parte per farla esplodere nei giochi del campo, quante parole avete custodito nella vostra mente da dire in quei momenti giusti che solo la vita da campo sa regalarti. E, soprattutto, sappiamo bene quanti scherzi avete progettato e quante bravate avete in serbo per noi capi.

Per quanto tempo vi siete allenati con i nodi, le legature, quanto vi abbiamo annoiato con il controllo delle tende, la cura per le catechesi, la ricerca continua di nuove forme di espressione, e quanto adesso invece non vedevate l’ora di mettere in pratica quanto imparato.

Sappiamo bene quanto sia difficile ora rinunciare a tutte quelle emozioni che solo il verde della natura e la vita di reparto sapeva offrirvi. Sappiamo anche che voi, ragazzi abituati all’avventura, avete nelle vostre mani un potere magico. È il potere della nostra legge, che noi capi vi ricordiamo ogni giorno, di quelle parole che, forse inconsapevolmente, avete fatto vostre e che nessuno potrà mai portarvi via.

Siete in grado di avere cura per le piccole cose, di avere cura di questo grande dono che è il mondo, e avete la capacità di non buttarlo via. Siete consapevoli che anche nelle vostre mura di casa, nel vostro piccolo, potete fare qualcosa per continuare ad amare e rispettare la natura.

Siete in grado di ascoltare, di comportarvi nel modo giusto, e di rispettare le decisioni rivolte al bene della comunità. Siete leali.

Sapevate già quanto ogni singola azione potesse avere conseguenze sulla vita di tutti, lo avete imparato mettendo a disposizione del reparto le vostre specialità. Sapevate già quanto siano forti le parole e quanto sia facile alimentare false notizie, lo avete imparato nel Consiglio della Legge, quando voi per primi siete chiamati a parlare davanti a tutti. Siete puri di pensieri, parole e azioni.

Sapete quanto è difficile superare gli ostacoli, quando durante la vostra missione di squadriglia il sentiero è interrotto. Sapere trovare strade alternative pur di raggiungere la meta.

Avete imparato che nulla è più forte di un sorriso, che una risata fa fare il doppio di strada di un brontolio.

Voi, ragazzi dell’avventura, sapete fare una cosa che solo pochi sanno fare: sapete sorridere e cantare anche nelle difficoltà.

È questo che oggi ci è chiesto e che oggi vi chiediamo.

Sappiamo che sarete capaci di sorridere e cantare anche in questa difficoltà.

Ci vediamo presto.

 

Leoncino Generoso

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