In una videoconferenza informale ed efficace, il direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive del Santo Spirito di Pescara, dottor Giustino Parruti, ha incontrato virtualmente i ragazzi della branca r/s della zona di Pescara. Due portavoce per ogni gruppo, alcuni capi e tante domande, con una contemporanea diretta su YouTube accessibile a quanti interessati.
Il dottore, dimostrando entusiasmo per questa occasione d’incontro, ha sottolineato quanto i giovani siano, proprio adesso, i veri responsabili della fase2 dell’emergenza Covid-19.
Con una spiegazione semplice, ha fatto un quadro della situazione che, improvvisamente ed inaspettatamente, ha travolto tutti e che la sanità ha dovuto tempestivamente fronteggiare. Racconta ancora Parruti che, grazie al servizio dei medici e di tutti gli operatori sanitari e alla rete solidale regionale che si è attivata, passo passo è stato possibile raggiungere la situazione attuale di riduzione del tasso di ricoveri in rianimazione. Le cure si vanno definendo, fortunatamente, insieme a questa capacità organizzativa nuova e senza precedenti. Acquisendo sempre più informazioni su questa malattia, appare chiaro e fondamentale quanto basti per poter evitare che essa riparta con il suo impeto e le tragiche conseguenze che abbiamo conosciuto: spetta a tutti noi, cittadini responsabili, comunicare quello che è essenziale, perché – diciamocelo, ce l’ha ricordato anche il dottore – è l’essenziale che conta in tutti gli ambiti della vita e noi scout sappiamo bene che non si tratta di una semplice parola, ma è un valore. Da ora, però, si apre la fase che più preoccupa, la fase in cui le persone devono essere consapevoli e corresponsabili: se le restrizioni allentano, la nostra attenzione deve restare comunque molto alta. La certezza è che questa malattia sia molto infettiva e, in tantissimi casi, asintomatica: ciò che ci può mettere più in difficoltà sono proprio le persone che non manifestano i sintomi. Il contagio, ora, rischia di ripartire dai portatori asintomatici, se non obbediremo alle misure di prevenzione; è così che il dottor Parruti esorta ancora i giovani scout ad assolvere ad un servizio fondamentale in questa fase: farsi tramite – diremo noi TESTIMONI – di questo messaggio, per evitare che il virus riparta e porti con sé conseguenze ancor più tragiche (dal punto di vista sanitario ed economico).
Il dottor Parruti, condividendo con i ragazzi il suo passato nello scautismo, ha sottolineato che “noi scout siamo persone che hanno il gusto della vita e questo deve renderci capaci di reinventarci una ripresa nel rispetto del distanziamento. È un piccolo sacrificio rispetto al gusto della vita. Dovete portare questo messaggio. Il mondo scout può e deve comunicarlo”.
Su YouTube è possibile rivedere l’incontro ed ascoltare le interessanti domande che i ragazzi hanno posto al dottor Parruti.
Questa vetta è particolarmente impegnativa, ma noi sappiamo dare il calcio all’im-possibile.
Buona Strada
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