National training team: formatori in formazione


Dal 04 al 06 giugno 2010 si è svolto a Bracciano il “National training team”, l’incontro triennale per i formatori Agesci , che ha visto impegnati tutti i capi formatori dell’Italia. Un importante appuntamento di confronto e di ascolto, al quale ha partecipato in grande stile anche la regione Abruzzo che, con l’entusiasmante impegno dei suoi 31 formatori, ha portato un prezioso contributo, non solo di presenza, ma anche di idee e di obiettivi per il futuro.

Sono stati tre giorni di riflessione intensa su alcuni temi estremamente attuali, fra cui quello delle esche educative e del rapporto dei giovani con le nuove tecnologie, con la partecipazione di esperti esterni e di professori universitari specializzati nel settore dell’educazione e della psicologia del ragazzo nell’età evolutiva. Gli Interventi in plenaria si sono alternati a lavori di gruppo , divisi per vari ambiti di interesse: fede, relazione capo ragazzo, contesto sociale e cittadinanza, comunicazione e socializzazione”.Ognuno ha potuto apportare concretamente il proprio contributo personale di idee e di vissuto, per individuare, finalità comuni e strategie condivise per il futuro. Si è cercato di fare chiarezza sul modello unitario di CFT, al quale è stata dedicata un’intera mattinata di dibattito e di confronto. E’ stato bello vedere così tanti formatori impegnati a formarsi e a guardare lontano sulla formazione dei nuovi capi in Agesci , ma è stato ancor più bello percepire e toccare con mano la dimensione” associativa”presente già all’apertura dell’evento. E’emersa con forza l’importanza e l’esigenza di una solida e continua formazione per i capi,ritenuta da tutti un patrimonio importante per la nostra associazione , e vista, allo stesso tempo, come risposta consapevole per un servizio responsabile con i ragazzi a noi affidati ogni giorno. Infatti, questo NTT, nei suoi contenuti, ha evidenziato che il cuore dell’Agesci sono ancora una volta i ragazzi; e, partendo proprio dai loro problemi, dalle loro esigenze, cercando di comprendere le loro richieste, si è arrivati, quindi, a fare il punto sui bisogni formativi dei capi in formazione e, infine, dei formatori stessi. E’ emerso un legame molto stretto tra quello di cui ha bisogno il ragazzo, nella sua crescita personale, e quello di cui ha bisogno il capo, nella sua formazione, per dare risposte di qualità al ragazzo tramite l’azione educativa. Il compito del formatore è sicuramente arduo, ma nello stesso tempo entusiasmante. Il formatore è chiamato ad amare sia il ragazzo che il capo, ma solo se ama sinceramente il ragazzo, è in grado di amare il capo. La consapevolezza di questo duplice amore è venuta fuori con forza e ha permeato tutto l’evento, rendendolo unico nella sua interezza. Anche il mandato che è stato dato ai formatori con il sigillo dell’olio Sacro ha confermato nella sua chiarezza questo: soltanto per volere di Dio si diventa formatori, è soltanto Lui che ci invia come “missionari”, quindi, fare il formatore non è una professione, ma bensì una risposta chiara e generosa alla Sua chiamata.
Enrico Goussot

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