il Laboratorio RS raccontato dai partecipanti: Andrea e Pippo

Una nuova avventura! Una nuova esperienza per crescere e “salire” in alto!

Arrivati a Roccamorice nel primo pomeriggio del 27 aprile 2013 io e Pippo con altri sei ragazzi, ci siamo incamminati alla volta di Macchia di Coco (a ca. cinque chilometri da Roccamorice) dove i capi ci aspettavano per aprire il campo. Camminare insieme fin dal primo momento, ha fatto sì che tutti si conoscessero e si formasse un gruppo. E’ stata una bella esperienza aprire un laboratorio di clan con lo zaino in spalla! Arrivati alla base, con i capi siamo andati sotto la parete da “dominare”! Un breve cerchio, un ban, le presentazioni e poi….subito la possibilità di metterci alla prova!

Un buono scout deve essere “sempre pronto” e aggiungerei….”preparato”, per questo i capi per prima cosa ci hanno mostrato il materiale per l’arrampicata: corde, imbrachi, moschettoni, rinvii, scarpette ecc. Fondamentale è stato anche ricordare (perché lo si deve conoscere …ehm…lo si dovrebbe conoscere) il nodo a otto, che serve per assicurare la corda con l’imbraco, quindi uno alla volta, ci siamo preparati in fila su una piccola viuzza che faceva scoprire il “gigante”. Mancava ancora qualche particolare da conoscere, quindi ci sono state insegnate le tecniche per salire e per scendere. Abbiamo pensato di aver imparato tutto, siamo stati subito sicuri di poter partire:

-Saliamo?

-Voglio provare prima io!

-Anch’io sono sicuro che arriverò in cima!

….ma abbiamo tralasciato un particolare: un buono scout deve saper essere paziente! Perciò, dopo questa prima parentesi “alpina”, siamo rientrati alla base!

Nel momento più intimo,quelle delle riflessioni, dei ricordi, delle emozioni più nascoste, dopo cena e prima del silenzio, ci siamo lasciati cullare dai racconti della Bibbia che rievocano la montagna e tutti quei luoghi in cui si sono manifestati gli eventi più importanti. A tutto questo, condito con buon gusto, si è aggiunto un momento di gioia e canti, giochi e bans, che sono stati l’augurio di una buonanotte!!!!

Alle sette della domenica mattina tutti in piedi! Subito dopo la colazione, un nuovo momento di riflessione: osservare la montagna cantando ‘Signore delle cime ‘ è stato l’esordio prima di recitare le lodi, per poi condividere gli obbiettivi di ognuno.

La suggestione e un forte nodo in gola hanno fatto “da padroni”!

Quindi una preghiera e tutti pronti per tornare ad arrampicare!

Giampiero, proprietario dall’agriturismo (la nostra base) ed esperto scalatore, prima di cominciare le nostre attività, ci ha incantato perché, partendo dalla teoria che l’uomo discende dalla scimmia, ha voluto far capire che l’arrampicata è una cosa del tutto naturale per l’uomo stesso e che questo è uno dei modi con cui toccare la natura con le mani, sentirla amica e a volte anche un pò nemica (quando la si sfida senza alcun rispetto),ma sempre una compagna fedele!

Qualche ultimo accorgimento tecnico per arrampicare più facilmente e finalmente su!!!

A turno, su tre vie aperte dai capi, abbiamo avuto tutti la possibilità di misurarci con noi stessi ed assaporare la fredda roccia! Ognuno di noi è riuscito a superare i propri limiti! Chi non aveva mai arrampicato, ha provato varie volte e alla fine è riuscito con molto successo; chi era un pò più esperto e temerario ha rafforzato l’idea di dover rispettare la montagna, ha riflettuto di più, ha scelto una parete più difficile ed ha dimostrato a se stesso di potercela fare!

Un’esperienza entusiasmante e stupenda anche dal punto di vista spirituale, perché il paesaggio mozzafiato e tutta la natura regnavano intorno a noi ed erano a nostra disposizione!

Soddisfatti siamo tornati al campo per pranzare,convinti di aver raggiunto il successo tanto atteso, ma non sapevamo che ci aspettava un’altra sorpresa: l’eremo di S. Bartolomeo. Un piccolo angolo di paradiso tanto caro a Celestino V; lì, con la presenza di Don Lucio, abbiamo celebrato la Santa Messa con le nostre preghiere avvolte da uno scenario bellissimo!

Subito dopo, a piedi scalzi e bendati, in fila, abbiamo gustato la nuda roccia: a volte bagnata o calda, altre volte tiepida e fredda! Infinei letture magnifiche sul significato di montagna e sul suo rappresentare la fede hanno sugellato la nostra avventura!

A nome mio e di Pippo mi sento di ringraziare i capi perchè sono stati disponibili, gentili, qualificati e molto simpatici!Abbiamo vissuto un’esperienza che ci ha fatto crescere sia dal punto di vista tecnico, ma sopratutto da quello spirituale……e tutto in pieno stile scout!

 

Andrea Di Giovanni e Pierpaolo Mariani

Clan “Crossroad” Atri 1

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