Eugenio Garavini: dirigente di banca e Capo scout

eugenio20garaviniEugenio Garavini
Direttore centrale della Direzione Operations di Banca Popolare dell'Emilia-Romagna.
Capo scout d'Italia dell'Agesci.

da: Rivista casa editrice di Bologna.

L'attuale situazione economico-finanziaria, spiega il dirigente di banca, non deve essere interpretata come la "fine del mondo" ma come una "nuova scommessa per il sistema economico e per il nostro rapporto con il sistema economico". Ma in particolare, si legge nella rivista della casa editrice di Bologna, "questa è una grande occasione anche per la chiesa che al momento tace: dovrebbe prendere una posizione nel dibattito sulle problematiche economico-finanziarie all'ordine del giorno, a maggior ragione tenendo conto degli stili di vita ormai consolidati nella società dei consumi e le modalità della finanza, spesso sganciate da riferimenti etici".

Una responsabilità del disastro finanziario è sicuramente delle banche che "hanno scelto di diventare dei 'Moloc'. Anche in Italia – spiega Garavini – c'erano aziende incredibilmente funzionanti che un bel giorno si è deciso di fondere per fare dei grandi complessi nazionali e multinazionali. Il fatto di avere una banca che mantiene delle radici locali può essere diseconomico dal punto di vista del profitto, in quanto richiede che vengano pagate strutture, direttori e dipendenti in numero maggiore, ma ha il grosso vantaggio di tenere i rapporti col territorio.
Il discorso dell'etica è strettamente collegato al legame col proprio territorio". Ma ci sono anche delle responsabilità personali, legate ad una più diffusa "crisi di valori". "Occorre ripensare ai nostri stili di vita – continua -. Abbiamo avviato un sistema, quello del consumismo, con una spirale che apparentemente è sembrata virtuosa e che invece adesso appare viziosa. O si allarga l'ambito di coloro che possono consumare e beneficiare delle ricchezze e garantire loro una maggiore qualità di vita, o si interviene sullo stile di vita delle nostre civiltà". E in particolare "le famiglie e le associazioni dovrebbero riflettere sui messaggi che lanciano ai giovani. Oggi i giovani sono stati abituati ad avere in regalo non il salvadanaio ma la carta di credito. Forse dobbiamo riconsiderare il posizionamento del nostro approccio rispetto ai ragazzi.
Stiamo educando i cittadini al consumo. Lo stesso messaggio dei governanti è quello di 'non cambiare niente', nella logica di mantenere un sistema pensando che questa sia solo una crisi congiunturale. Ma questa è anche una crisi dei valori. Sono emersi aspetti che toccano l'etica, il valore della vita, della convivenza, della solidarietà che con questo sistema sono stati messi in crisi".

Per leggere l'intervista completa:
http://notizie.alice.it/notizie/politica/2008/11_novembre/10/crisi_mercati_dehoniani_la_chiesa_tace_su_crisi_di_valori,16787668.html

No Replies to "Eugenio Garavini: dirigente di banca e Capo scout"

    I commenti sono moderati.
    La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
    La moderazione non è immediata.