Ciao, Don Antonio

… perché è lei che ho innaffiata.
Perché è lei che ho messo sotto la campana di vetro
Perché è lei che ho riparata col paravento
Perché su di lei ho ucciso i bruchi
Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi,
o anche qualche volta tacere.
Perché è la mia rosa

Lunedì 26 settembre Don Antonio Giampaoletti è tornato alla casa del Padre. Lo ricordiamo come assistente del gruppo Sulmona 1, come assistente regionale, come assistente del gruppo L’Aquila 2 e Pescara 11 ( Parrocchia della Visitazione). Abbiamo scelto il brano del libro “Il piccolo principe” perché tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di condividere un pezzo di strada con lui ci siamo sentiti così, curati, ascoltati …
Profondamente salesiano, ha amato i giovani e noi, suoi giovani sapevamo e sentivamo di essere amati.

Ci ha lasciato diversi messaggi con la sua testimonianza:
1.      La responsabilità: da direttore della casa a parroco, don Antonio è sempre stato una persona presente; presente con i suoi confratelli, specialmente quelli più anziani, presente nell’amministrazione della casa, presente nelle messe domenicali come parroco, presente come assistente scout sia con i ragazzi che con i capi
2.      La famiglia: come giovani ci siamo sentiti amati; don Antonio, però, ha curato molto anche le famiglie, forse per lasciarci, come messaggio che come associazione, come ambiente salesiano, possiamo essere di aiuto alla crescita dei ragazzi, ma non possiamo sostituirci alla famiglia. Questa attenzione cominciava con il suo impegno nei corsi in preparazione al matrimonio e continuava con le numerosissime celebrazioni di matrimoni, nozze d’argento e nozze d’oro. Nonostante tutti i suoi impegni è sempre riuscito ad “inventare” un modo di essere presente con noi scout. Don Antonio non ha mai camminato con noi nelle route, ma l’abbiamo sempre sentito vicino, è riuscito sempre a condividere la strada anche senza essere presente materialmente, ci raggiungeva al campo fisso durante le route, e lì ci ascoltava, ci incoraggiava … L’attenzione ai giovani non si limitava alla formazione spirituale: per tanti giovani don Antonio è stato importante per l’impostazione di tutta la propria vita, anche quella di studio e professionale. La zona dell’Aquila lo ha avuto come relatore nell’assemblea del 17.10.2004; ci ha lasciato una pista di riflessione per riflettere sul tema “Educazione alla fede in Agesci”: rileggendola possiamo trovare validissimi spunti. Alcuni li riportiamo per tutti: " In concreto, cosa puoi dire della tua educazione alla fede? Hai mai steso un itinerario personale per te? Conosci l’itinerario formativo della tua Comunità Capi? Quale vita spirituale personale e di Comunità Capi? Partecipi attivamente alla vita parrocchiale? Hai mai pensato a itinerari formativi personalizzati per i tuoi ragazzi? Lasciati coinvolgere nella catechesi e nella celebrazione domenicale in parrocchia!" E’ stato un educatore esigente, ma eravamo certi di poter contare sul suo aiuto per raggiungere gli obiettivi che ci proponeva. Ringraziamo il Signore di averci dato la fortuna di incontrare don Antonio sulla nostra strada. 

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