Quest’anno in modo particolare abbiamo voluto proporre a tutti i Capi della Regione Abruzzo l’ invito a vivere il tempo della quaresima come un tempo favorevole a tornare all’essenziale. L’essenziale è la parola che ci accompagna durante questo anno e quindi sentiamo la necessità di condividere questo tempo favorevole ad accogliere la grazia e la misericordia del Signore. E’ un tempo preciso che chiede di staccarsi dal quotidiano, un tempo “altro”, un tempo forte in cui far convergere nello sforzo di conversione la maggior parte delle energie che ciascuno possiede. E la Chiesa chiede che questo sia vissuto simultaneamente da parte di tutti i cristiani, sia cioè uno sforzo compiuto tutti insieme, in comunione e solidarietà. Sono dunque quaranta giorni per il ritorno a Dio, per il rifiuto degli idoli, per una maggior conoscenza della misericordia infinita del Signore. L’invito alla conversione e all’apertura del proprio cuore caratterizza il tempo della quaresima, insieme alla necessità di purificarsi e di praticare il digiuno e la penitenza.
Come riusciremo , quindi ad essere testimoni reali di questa conversione ai nostri ragazzi scout?
Ecco la strada :
1. Il tempo di quaresima ci invita a tornare all'essenziale. Molte cose dominano la nostra esistenza e spesso l'asfissiano. Non abbiamo nemmeno la possibilità di esserne consapevoli: siamo troppo occupati, troppo presi da tutto ciò che capita nelle nostre giornate. Talvolta dei particolari senza importanza ritengono la nostra attenzione per lunghi momenti e ci fanno perdere di vista alcuni bisogni urgenti. Rischiamo di sprecare una buona parte della nostra vita e di non potere dare ad ogni compito l'importanza dovuta. La quaresima ci ferma nella nostra corsa per farci tornare all'essenziale. Ci mostra come organizzare meglio la nostra esistenza, ma soprattutto ci fa riflettere su ciò che fa fondamentalmente il valore della vita umana. Trae la sua origine dai quaranta giorni di Cristo nel deserto. L'intensa attività deve essere preceduta da una contemplazione che possa illuminarla e assicurare la sua fecondità.
2. Questo tempo è anche un tempo di combattimento spirituale, perché nel deserto vengono le tentazioni, nelle quali si svela la lotta decisiva che oppone Satana a Gesù. Da questo punto di vista, il soggiorno nel deserto significa un ritorno all'essenziale. Fa scoprire null’altro che questo grande mistero dell’amore deve allora attirarci nel tempo della quaresima ad andare nel deserto con Gesù, perché scopo di ogni azione cristiana, di ogni atteggiamento, di ogni sforzo può solo essere l’amore. Un amore gratuito nella sua origine divina, un amore preveniente che tuttavia chiede all’uomo, per poter essere percepito e accolto, un prezzo: il prezzo della disciplina, dell’ascesi, della purificazione. Richiede un lavoro paziente e sapiente come quello che lo scultore opera su un pezzo di marmo o di legno: si tratta di togliere, scalpellare, scavare per far emergere l’immagine, la vera immagine deposta in ciascuno di noi, l’immagine conforme a come Dio ci ha pensati, voluti e creati nel suo disegno d’amore Dinanzi alle tentazioni, Gesù conferma semplicemente la sua fedele adesione alla volontà del Padre. Questa adesione costituisce "l'essenziale" del suo comportamento. Nella contemplazione che il deserto contribuisce a sviluppare si forma l'atteggiamento fondamentale che si manifesterà in tutto il compimento della missione.
3. Di fronte ai miti del benessere e dell’abbondanza, il cristiano che vuole veramente incontrare il Signore è chiamato a prendere distanza da ciò che riempie in modo superficiale e rende invisibili verso Dio e verso coloro che mancano del necessario.
4. Accanto all’assiduità con Dio nella preghiera, accanto al silenzio per ascoltare la Parola di vita, accanto al digiuno per discernere il vero cibo, il «tempo per Dio» che è la quaresima ci chiama anche a un altro elemento di essenzialità.
Solo così ci predisponiamo a vivere la Pasqua, la morte e la risurrezione del Signore, liberi dai vecchi fermenti, come persone rinnovate dallo Spirito Santo. Sì, con il cammino quaresimale vissuto con autenticità appresteremo un luogo al Signore e lo testimonieremo in mezzo agli uomini e alle donne con i quali ci ha fatto il dono grande di condividere le sofferenze e le prove ma anche la gioia e la speranza.
Carlo Alessandra e DonFranco
Approfondimenti: Quaresima 2009
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