L’Aquila 28-03-10
Fino a un anno fa, noi, o per lo meno io, non sapevamo nulla della città dell’Aquila, la conoscevamo dai libri di scuola (per modo di dire), ma non ci era mai passato di mente di quale fantastica città era, dico “era” perché, purtroppo, dal 6 Aprile tutto questo è cambiato.
E noi volevamo fare qualcosa! Il 27 Marzo, a distanza di un anno dal cataclisma, siamo partiti anche noi, la Sq. Pantere del Viterbo4, alla scoperta di una città che soffre e di un gruppo scout, L’aquila 3, che ci ha ospitato e accolto nella loro sede in un accogliente clima famigliare.
Si, ci aspettavamo una città distrutta, come in televisione, ma secondo noi era peggio!
Nella città dell’Aquila il tempo si era fermato.
Le case dalla notte del 6 aprile erano rimaste immutate, dai i muri squarciati potevamo intravedere oggetti, vestiti, foto di una vita, di una quotidianità quasi messa in pausa.
L’Aquila fa male e anche noi sentivamo quel dolore, anche se non ci apparteneva quella dolenza, solo guardando quelle case “spente”, senza vita, nasceva in noi quel sentimento di malinconia e di sconcerto. Pensare che solo un anno fa che in quella casa abitavano persone normali, gente come noi, ci faceva capire di quanto siamo impotenti davanti alla natura e di come possa essere stata tragica quella notte. Abbiamo visto una città rasa al suolo, derubata della sua entità, abbiamo intravisto un popolo che non si arrende di fronte a tanta distruzione, abbiamo incontrato uomini, che raccontando la loro storia si sono commossi davanti alle loro casa mutilate, abbiamo vissuto, anche se in minima parte, la situazione che stanno vivendo i nostri amici scout dell’Aquila 3 attraverso le loro storie di una adolescenza segnata, ma con una grande forza di vita e di rinascita.
Questa è stata L’Aquila che la Sq. Pantere hanno visto!
Sq Pantere
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