Mons. Giuseppe Petrocchi nuovo Arcivescovo de L’Aquila
Oggi, 8 giugno 2013, il Santo Padre Francesco ha nominato nuovo Arcivescovo metropolita de L’Aquila S.E. Mons. Giuseppe Petrocchi, finora Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno. Mons. Petrocchi succede a S.E. Mons. Giuseppe Molinari, dimissionario per raggiunti limiti di età.
Alle ore 12 di questa mattina, la notizia è stata diffusa in contemporanea dalla Sala Stampa della Santa Sede, da mons. Molinari ai sacerdoti della Diocesi abruzzese, dallo stesso mons. Petrocchi al Vicario generale, ai Vicari episcopali e ai Vicari foraniali della Chiesa pontina, che hanno ricevuto l’incarico di darne tempestiva informazione agli altri sacerdoti e ai fedeli.
Mons. Petrocchi, nato ad Ascoli Piceno il 19 agosto 1948 ed ivi ordinato Sacerdote il 14 settembre 1973, era stato nominato Vescovo di Latina dal Beato Giovanni Paolo II il 27 giugno 1998, esattamente quindici anni fa. Dopo l’Ordinazione Episcopale, ricevuta nella sua città di origine il 20 settembre successivo, ha iniziato il suo ministero pastorale in terra pontina il 18 ottobre 1998.
L’antica Arcidiocesi de L’Aquila, eretta nel lontano 1256, conta attualmente circa 110.000 abitanti. Il territorio diocesano, che raccoglie 26 comuni abruzzesi, è suddiviso fra 146 Parrocchie. Vi operano al momento 92 sacerdoti diocesani, 26 sacerdoti regolari e 8 diaconi permanenti. Nel 2009, in seguito al violento sisma che ha sconvolto l’entroterra abruzzese, Papa Benedetto XVI ha nominato Vescovo ausiliare della Diocesi S.E. Mons. Giovanni D’Ercole.
Nella Chiesa cattolica l’Arcivescovo Metropolita è colui che presiede una Provincia ecclesiastica, cioè una circoscrizione che raggruppa più Diocesi. In particolare, la Metropolìa de L’Aquila comprende, oltre all’Arcidiocesi de L’Aquila, le vicine Diocesi di Avezzano e di Sulmona-Valva. L’Arcivescovo metropolita ha il diritto di indossare il pallio in tutte le Celebrazioni eucaristiche che presiede all’interno della sua Metropolìa: il pallio è una striscia di lana bianca avvolta sulle spalle, simbolo di Cristo Buon Pastore. È il Papa in persona a consegnare il pallio ai nuovi Arcivescovi metropoliti il 29 giugno di ogni anno, nella Basilica Vaticana, in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo.
Non è stato ancora ufficializzata la data dell’ingresso di mons. Petrocchi a L’Aquila. A partire da oggi egli diviene Amministratore Apostolico di Latina-Terracina-Sezze-Priverno donec aliud non provideatur: in tal veste continuerà a svolgere le funzioni di Vescovo in terra pontina fino all’arrivo del nuovo Pastore.
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Cenni biografici
Giuseppe Petrocchi è nato a Venagrande, nel Comune di Ascoli Piceno, il 19 agosto 1948. È entrato nel Seminario Vescovile di Ascoli Piceno il 4 ottobre 1965, e ivi ha completato gli studi liceali, conseguendo la maturità classica. Nel settembre 1967 il Vescovo, Mons. Marcello Morgante, lo ha inviato presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore. Ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso la Pontificia Università Lateranense, dove ha conseguito il baccalaureato in filosofia e la licenza in teologia dogmatica. Successivamente si è laureato in filosofia presso l’Università Statale di Macerata e in Psicologia presso l’Università Statale di Roma.
È stato ordinato sacerdote ad Ascoli Piceno il 14 settembre 1973.
Nella sua Diocesi di origine ha ricoperto i seguenti incarichi: dal 1973 al 1981 è stato Vicario Parrocchiale di SS. Pietro e Paolo; dal 1973 al 1975 ha operato nell’ambito della Pastorale giovanile diocesana; dal 1975 al 1985 è stato Direttore del Centro Diocesano Vocazionale; dal 1981 al 1986 è stato Parroco di Cerreto di Venarotta; dal 1986 al 15 febbraio 1998 è stato Parroco di Trisungo; dal 15 febbraio 1998 fino all’elezione episcopale è stato Parroco della Parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo in Ascoli Piceno.
Inoltre, è stato, in diversi periodi, docente presso la Scuola diocesana di formazione teologica per Laici, collaboratore del Consultorio Familiare di Ispirazione Cristiana e membro del Consiglio Pastorale Diocesano. Per un triennio, su nomina vescovile, è stato anche membro del Consiglio Presbiterale.
Contemporaneamente ha svolto le seguenti attività: dal 1975 al 1996 Animatore principale del Movimento Diocesano dell’Opera di Maria; dal 1973 al 1978 Insegnante di Religione presso il Liceo Scientifico Statale di Ascoli Piceno; dal 1978 al 1997 Docente di filosofia, pedagogia e psicologia presso la Sezione Magistrale del Liceo Classico Statale di Ascoli Piceno; dal 1991 al 1998 Caporedattore del Bollettino Diocesano.
Nominato Vescovo della Diocesi di Latina, sorta nel 1986 dalla fusione delle tre distinte diocesi di Terracina-Latina, Priverno e Sezze e di ampi territori prima appartenenti alla Diocesi di Velletri, mons. Giuseppe Petrocchi ha promosso da subito la maturazione di una spiritualità di comunione. Il suo progetto pastorale ha come obiettivo precipuo la maturazione di una “coscienza diocesana” in un territorio costituito da centri molto antichi (ubicati sull’entroterra collinare lepino, nell’estremo nord e nell’estremo sud) e da centri molto recenti (sorti negli anni Trenta del secolo scorso in seguito alla bonifica e occupati per lo più da immigrati provenienti dal nord Italia, come Latina, Sabaudia, Pontinia), un territorio dunque caratterizzato da una profonda frammentazione.
Più in particolare, il Vescovo ha promosso una migliore organizzazione del lavoro e un’articolazione più efficace del Centro Pastorale Diocesano; ha posto alla guida di ciascuno degli Uffici pastorali una commissione direttiva composta da tre membri;
riunisce agni mese i responsabili dei vari Uffici; ha condotto dal 2002 al 2008 la Visita pastorale alla Diocesi; tiene incontri periodici con la Consulta delle Aggregazioni ecclesiali; incontra mensilmente i seminaristi, i giovani sacerdoti, il presbiterio diocesano; ha istituito in Episcopio una mensa per i sacerdoti; ha promosso la pubblicazione annuale di un’Agenda diocesana che, distribuita ai fedeli, favorisce la conoscenza delle attività svolte nei principali ambiti dell’azione pastorale; ha istituito il corso-base per Animatori della pastorale; ha introdotto il sessennio nel cammino in preparazione ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana (due anni in preparazione alla Prima Comunione, due anni di discepolato, due anni in preparazione alla Cresima); ha promosso una più capillare catechesi vocazionale; ha incentivato varie iniziative caritative (la Fiera della Solidarietà, l’Osservatorio delle povertà e delle risorse, il Consultorio diocesano); ha favorito la realizzazione di numerose opere-segno per un aiuto concreto ai più poveri (la casa “S. Maria della gioia” per ragazze sfuggite alla prostituzione, a Sabaudia; la mensa dei poveri e il dormitorio, a Latina; la sistemazione giuridica di “Casa Betania”, a Borgo Piave); ha emanato per le Parrocchie nuove norme per gli atti di straordinaria amministrazione, tese a favorire un’amministrazione più limpida e ordinata dei beni, e per la celebrazione delle feste patronali; ha costituito, mediante accordi con le amministrazioni locali, il Museo diocesano nelle sezioni di Sermoneta e Sezze; ha avviato dal 2002 il cantiere della nuova Curia Vescovile, inaugurata il 14 dicembre 2008 e pensata quale “cuore pulsante” della Chiesa locale, centro di coordinamento, formazione e animazione pastorale, sede della Caritas diocesana, di tutti gli Uffici pastorali e delle Aggregazioni ecclesiali operanti nella Chiesa pontina; nel 2003 ha acquisito in proprietà l’episcopio di Terracina, del quale ha successivamente promosso un radicale restauro, completato nel 2013; ha avviato numerosi interventi di restauro di chiese ed edifici sacri e si è impegnato nell’edificazione di numerose nuove chiese; ha indetto nel 2005 il Primo Sinodo Diocesano, che, celebrato durante l’anno pastorale 2011-2012, ha perseguito l’obiettivo di rendere la Diocesi pontina “Chiesa-più-una”.
Mons. Petrocchi ha anche inviato alla Diocesi alcune Lettere pastorali, nelle quali ha illustrato il suo progetto pastorale imperniato intorno al tema della comunione. Tra di esse: “Per una santità di comunione” (2002), “Insieme, perché la nostra Chiesa sia più-Una” (2002), “La Diocesi: Chiesa-Una articolata in Parrocchie” (2003), “Appunti per una catechesi di comunione” (2004). Ha pure inviato alla Diocesi numerosi Messaggi, soprattutto in occasione del Natale e della Pasqua, ma anche in occasione dell’indizione del Sinodo diocesano e dell’avvio del cantiere della nuova Curia. Ha infine pronunciato vari Discorsi, tra cui quelli rivolti agli Amministratori pubblici e ai Rappresentanti delle parti sociali il 1° gennaio di ogni anno.
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