Il mare, è da lì che comincia la nostra avventura… una traversata di circa dieci ore dopo la quale tutto cambia.
Ci siamo subito accorti che comunicare in una terra che non è la nostra sarebbe stato molto complicato. Ma la voglia di metterci in gioco e il desiderio di conoscere han fatto sì che le poche nozioni di base ci sono, fin dall’inizio, entrate in testa.
Chi se lo aspettava? Siamo stati letteralmente catapultati in montagna, tra villaggi sperduti, sentieri impervi, laghi e fiumi cristallini, barchette colorate, caprette, mucche, asini e cavalli… un vero paradiso! Ma la più bella sorpresa sono stati gli incontri. Tanti volti, tante storie di persone semplici che vivono realtà difficili senza perdere mai il sorriso e soprattutto lo spirito di accoglienza.
…. E oplà! Eccoci scesi a valle, dopo quattro giorni sulle “alpi albanesi” il sipario si apre su un altro scenario: strade asfaltate, bancarelle di cocomeri, carretti motorizzati, macchine sfreccianti, tacchini al pascolo, tartarughe e mucche al guinzaglio.
Nonostante ciò le persone ci hanno accolto con lo stesso calore e cordialità, caratteristici di un paese diverso da quello che noi immaginavamo.
A farci cambiare idea sono stati: Don Maurizio e le suore francescane missionarie, Don Giovanni e i missionari laici della diocesi di Pescara-Penne: Goffredo, Tiziana e Mariapalma, i ragazzi di Mabe e tutti coloro che abbiamo incontrato lungo il nostro cammino e che vorremmo ringraziare.
“La strada è la stessa anche se siamo lontani, servire è la sfida, il futuro è domani!”
Clan “Sentinelle Del Mattino”, Cepagatti 1
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