Il 4 aprile è tornato alla casa del padre Gianni Di Genova. Mi è stato chiesto di ricordarlo, ma non è facile. Io ho conosciuto solo alcune facce del suo impegno poliedrico, e dubito che qualcuno possa realmente dire di conoscere tutto ciò che Gianni ha fatto negli anni. Mi perdonerete, dunque, se parto dalle mie esperienze.
Per la mia generazione è stato un esempio dei più luminosi di capo. Non era nel mio gruppo, ma ci siamo incontrati spesso.
Il primo incontro fu nel 1987, Gianni è stato capo della mia Route d'Orientamento (all'epoca la ROSS si chiamava così), ed è stato la figura di punta in un grande staff.
Nel 1989 fu capo campo agli Alisei a Fraine (CH), dove c'erano 13 reparti, ed ebbi l'onore di gestire la sua cambusa. Non posso dimenticare come riuscì ad entrare subito nel cuore di così tanti ragazzi che non aveva mai visto prima. Quando alla cerimonia di chiusura oltre 500 ragazzi lo hanno salutato con la stessa canzoncina scherzosa che lo aveva accompagnato per tutto il campo, Gianni non riuscì a trattenere le lacrime.